Nel viaggio di inizio dicembre siamo entrati in contatto con la piccola scuola “Generazioni di Pace” a Mudanboy. L”istituto accoglie bambini delle famiglie di profughi che vivono nel villaggio e nelle campagne limitrofe.
LA STORIA DELLA NASCITA DELLA SCUOLA – Mohamed, padre turco e mamma siriana, coltivatore diretto di Mudanboy non riusciva a sopportare l’idea che tanti bambini profughi non potessero avere la possibilità di studiare. Si è dato da fare prima nel villaggio e poi a Reyhanli ricevendo sempre risposte negative. Un giorno stava vendendo pomodori sulla strada principale che collega Antakia a Reyhanli. Una macchina si è fermata e Mohamed ha capito subito che il signore che ne è sceso era un ricco. Non ha avuto indugi e ha illustrato per l’ennesima volta il suo sogno. Il disegno, la coincidenza, chiamatela come volete, ha voluto che il signore non fosse altro che uno dei fondatori della Peace Organizzation, l’Associazione che distribuisce i nostri aiuti! Il credere in un sogno certe volte lo fa avverare.
Visitata la scuola abbiamo subito capito la situazione difficile di molti studenti. Ci siamo subito innamorati. Tutti bambini coraggiosi e molto poveri che spesso devono camminare per diversi chilometri per arrivare a lezione. Con parte del nostro budget abbiamo subito comprato un giubbetto e uno zainetto per ognuno dei 125 alunni, ma da questa visita è scattato il nostro desiderio di continuare ad aiutarli. Siamo tornati a casa con l’idea di donare loro un paio di scarpe perché molti nonostante il freddo pungente erano senza calzari.
E qui sono entrati in scena Barbara e Roberto due amici che hanno deciso di festeggiare assieme il loro compleanno non chiedendo regali ma raccogliendo fondi per un’attività benefica. 100 anni (in due) per 100 paia di scarpe. Con i soldi raccolti dai loro amici, abbiamo acquistato 135 paia di scarponcini.
Inoltre sono state acquistate e donate 8 stufe una per ogni aula con due mesi di combustibile. I soldi per le stufe sono stati raccolti grazie anche al contributo degli alunni e delle maestre della scuola primaria di Galbiate.
Abbinate alle scarpe c’erano le calze e i cappellini donati da Cargo for Nepal e da Nunzia. E poi abbiamo consegnato, un microscopio, un computer ed un proiettore per le attività didattiche.
Inoltre su questa scuola abbiamo dato il via al progetto “Vado a scuola, sono una risorsa”. Far frequentare la scuola ai bambini è un costo o un mancato introito, quindi spesso le famiglie scelgono di farli aiutare nel lavoro. Abbiamo così pensato ad un incentivo, ad un motivo di base per far decidere di investire nell’istruzione.
A ogni studente verranno dati 6 panini (400gg di pane al giorno) da portare a casa. Per i siriani il pane è la base dell’alimentazione ed è da qui che parte il nostro progetto. Così abbiamo preso accordi con un panificatore siriano che si è reso disponibile a consegnare giornalmente un pacco di pane fresco per ogni bambino (e per i nove insegnanti) oltre che a praticarci un prezzo molto favorevole. Per ora abbiamo stanziato la cifra sufficiente a coprire tutto il mese di gennaio ma, l’intenzione è di raccogliere fondi per continuare per l’intero anno scolastico.
Come sempre i nostri progetti sono mirati e concreti. Ecco alcune cifre: ogni giorno saranno consegnati 135 pacchi di pane da 400 grammi, pari a 54 kg che al costo di €.0,70 al chilo comportano una spesa di €. 37,8, ovvero €.756 per le venti consegne mensili. Un pacco contiene 6 “panini” in un mese ne doneremo 16.200.
L’ultimo giorno presso la scuola abbiamo realizzato un’idea artistica. La scuola si chiama “Generazioni di pace”, l’Associazione che se ne occupa assieme a noi, si chiama “Organizzazione per la pace” e noi crediamo fortemente nella pace. Così è nata l’idea di disegnare un grande arcobaleno colorato sulla parete d’ingresso scrivendo al suo interno in italiano e in arabo proprio la parola Pace.