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UNA FESTA DI COLORI

Finalmente al Peace & Cooperation Camp, in Siria, a gennaio 2021, le donne hanno potuto godere di un momento di spensieratezza, all’arrivo dei tanti variopinti tessuti donati da Chiara Cattaneo e arrivati fino a loro grazie a Insieme si può fare e all’associazione Mani di Pace ! E con le stoffe sono arrivate anche quattro macchine da cucire. I tessuti dalle tinte vivaci contrastano con gli abiti scuri indossati dalle donne e fanno parte del nuovo Progetto del Corso di sartoria avviato nel campo, che entrambe le associazioni hanno fortemente voluto e che rende ancora più utile la grande tenda comune donata da Bizerba. Per l’occasione la tenda si è trasformata in un luogo di festa!

Alle partecipanti al corso di sartoria sembrava di essere in un atelier, o come tra i banchi di un ricco suk, prima della lunga guerra. Hanno svolto con gioia i rulli di stoffa, ‘inebriandosi’ dei colori e facendo progetti sul loro utilizzo.

Non c’è che dire, altissimo il gradimento e una fondata speranza che l’insegnante sarta riuscirà a trasmettere il suo sapere a tante allieve così motivate.

 

3 nuove iniziative ad Aleppo città

INIZIATIVE IMPORTANTI PER LE QUALI ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI VOI: AIUTATETCI AD AIUTARE!

Il Progetto Aleppo, è nato dalla volontà di Noura Warrak, vice-presidente di Insieme si può fare, per venire incontro alle crescenti richieste di aiuto dalla grande città semi-distrutta, da parte di tantissime famiglie ridotte alla fame e alla disperazione. Di mese in mese il progetto sta crescendo e si articola su diversi importanti fronti.

Qui sopra, con la felpa rossa di Insieme si può fare, ecco Ghosun mentre distribuisce medicine. E’ lei ad essere attiva sul campo per noi ad Aleppo! Donna coraggiosa, decisa a spendersi per il bene degli ultimi, bambini orfani, donne senza nessun aiuto, anziani soli.

Così dalla iniziale semplice assistenza a 50 famiglie, da gennaio 2021 siamo passati ad aiutare 60 famiglie musulmane e cristiane, cui doniamo un pacco viveri al mese.

ECCO I TRE NUOVI PROGETTI 

  • “CASA SPERANZA”
    Un centro gestito da donne che sono riuscite ad uscire dall’orrore della vita passata in strada, cui la guerra le aveva costrette e che ora si occupano di una trentina di bambini e ragazzini sorpresi a mendicare o costretti a compiere piccoli furti per poter sopravvivere. In questa struttura provvediamo al rifornimento viveri, medicine, vestiti. E sempre qui Ghosun con il figlio insegnano, ai giovanissimi ospitati, lingua araba e matematica.
  • “CASA ACCOGLIENZA”
    Abbiamo affittato un appartamento ad Aleppo e in questo spazio daremo vita, a breve, a tante iniziative volte a insegnare un lavoro a donne e giovani. E’ già in partenza un corso di sartoria con molte allieve, che, oltre a renderle capaci in un mestiere, permetterà di confezionare vestiario per i bambini di Casa Speranza e le famiglie che aiutiamo.
  • “PROGETTO FARMACI SALVA-VITA”
    Forniamo (dietro prescrizione medica) farmaci per l’epilessia, il diabete, le cardiopatie a chi non ha i soldi per acquistarli e appartiene alle famiglie che per ora riusciamo ad assistere.

GRAZIE ANCHE A RES GRAFICA, E ALLE AZIENDE CON LE QUALI COLLABORA, CHE HANNO COPERTO LE SPESE PER QUESTA DISTRIBUZIONE!

Il gelo uccide, la nostra legna aiuta

 

PROGETTO LAMPO: Stiamo parlando dell’intervento tempestivo di Insieme si può fare onlus nel disastrato campo profughi di Rukban, che si trova in Siria in una desolata zona desertica, vicino al confine con la Giordania: d’estate è un forno e d’inverno spesso la temperatura va sotto zero. A gennaio 2021, infatti, qui il freddo intenso ha ucciso diversi bambini, è umanamente inaccettabile!
Ci siamo mossi subito, con l’associazione Mani di Pace, siamo riusciti ad acquistare in Siria 300 quintali di legna per 200 famiglie, le più bisognose. Quest’emergenza ci ha scioccato e, per quanto cruda, la comunichiamo perché solo così ci si può rendere conto della gravità intollerabile delle situazioni di vita (chiamiamola pure sopravvivenza) nel paese che ci sta a cuore.

La speranza di tornare a una vita normale per tutte queste persone, costrette a vivere in tenda o in case di fango da diversi anni, diventa sempre più lontana. A subirne le conseguenze sono i più deboli, come i bambini, colpevoli soltanto di essere nati nel periodo sbagliato in una parte del mondo dove è in atto una tragedia disumana.